"Le verità sulle discariche" -trascrizione integrale del verbale di seduta del Consiglio Provincial

"Ognuno si assuma le sue responsabilità!"

Giorgio Giorgi
"Le verità sulle discariche emerse dal dibattito all'ultimo Consiglio Provinciale di Macerata di Febbraio - trascrizione integrale del verbale di seduta"

"Ognuno si assuma le sue responsabilità!"
 

Mozione del consigliere Giorgi: discariche di Cingoli


(Entra il consigliere Giorgi:

presenti n. 22)



PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, al punto 12: Mozione del consigliere Giorgi: discarica di Cingoli.

All’inizio della seduta mi è stata presentata una mozione sottoscritta da tutti i capigruppo, sostitutiva di quella presentata dal consigliere Giorgi. (Interruzione). C’è stata un’incomprensione. Per capire questo chiedo l’intervento dei due consiglieri che sono stati coinvolti, cioè Giorgi e Montesi.

Ha la parola il consigliere Giorgi.


Giorgio GIORGI. Stavo andando, adesso, negli scranni della maggioranza, per concordare alcune piccole modifiche all’emendamento. Il concetto di fondo è comunque quello che oggi voglio esporre la mia mozione nel suo complesso, dopodiché si presenta un emendamento che ha un’ampia convergenza con i capigruppo e facciamo il dibattito relativo. Io voglio esporre la mia mozione per entrambi i due punti del deliberato.


PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Montesi.


Massimo MONTESI. Presidente, non capisco quello che devo dire. Formalmente, come capigruppo abbiamo sottoscritto un documento che nella sostanza sostituisce completamente la mozione Giorgi, perché va a correggerla completamente, l’abbiamo sottoscritto e concordato. Poi, se deve essere una mozione sostitutiva o un emendamento, questa è una questione da regolamento, ce lo deve dire lei.


PRESIDENTE. Una mozione presentata viene posta all’ordine del giorno del Consiglio successivo. Per tre Consigli Giorgi, su impegno della Commissione e di tutti i gruppi consiliari ha inteso ritirare la mozione per poterla concordare con tutti i gruppi. Abbiamo fatto la prima riunione dei capigruppo che non ha sortito un documento unitario. Rinviata, non ha sortito un documento unitario. E’ stata riconvocata, su sollecitazione anche di Giorgi, che lamentava il mancato impegno che avevamo assunto in Consiglio. A tale Conferenza dei capigruppo che ho convocato e presieduto lunedì scorso, si sono tracciate le linee per la mozione che avrebbe dovuto sostituire la mozione Giorgi, se concordate nel testo integrale. A me risulta, dai lavori fatti in questi giorni da Giorgi e Montesi, i due responsabili della maggioranza e della minoranza, che il nuovo ,testo è stato concordato e sottoscritto da tutti i gruppi, maggioranza e minoranza. Oggi abbiamo questo testo sottoscritto da tutti i gruppi. Io lo posso considerare sostitutivo all’altro, però esiste anche la strada del mancato ritiro. Pur avendola sottoscritta, Giorgi può dire “non la ritiro”. Quindi pongo in votazione la mozione Giorgi e la seconda mozione, se Giorgi non ritira la propria, la dovrò considerare come un emendamento alla mozione Giorgi. Quando vedo la fine di tutti i capigruppo debbo considerare che è integralmente accettata da tutti la sostituzione del testo originale. Se non è così, è un comportamento quanto meno di sufficienza da parte di alcuni capigruppo, quelli che rappresenta Giorgi o Giorgi stesso.

Chiedo a Giorgi se vuole che discutiamo il suo testo. In questo caso ha facoltà di illustrarlo.


Giorgio GIORGI. Grazie, Presidente. Ringrazio la volontà dei capigruppo di addivenire a un documento condiviso. Rimangono però gli aspetti sostanziali di quello che io ho presentato, in maniera anche tecnicamente dettagliata e anche oggi esporrò. Non ha senso ritirare la mozione, perché la mozione ha due tipi di obiettivi: uno riguarda la discarica prevista in località Sant’Ignazio di Filottrano, che io chiamerò, per comodità, San Faustino di Cingoli, perché i consiglieri devono sapere che la megadiscarica prevista a Filottrano dalla Provincia di Ancona sta a 500 metri dalla località San Faustino di Cingoli e a due chilometri dal centro abitato di Sant’Ignazio di Filottrano. Questa è una cosa gravissima e questo è il rammarico che ho, Presidente, per il ritardo nel tempo da quando ho presentato questa mozione, nel maggio 2008. Questa maggioranza, nel 2005 ha bocciato una mia analoga mozione per la discarica di Filottrano, senza approfondire meglio la tematica, ad eccezione di qualche astensione, mentre la minoranza aveva votato a favore.

Primo punto, pertanto, il problema della discarica di Filottrano. Lascerò agli atti di questo Consiglio, in modo che tutti possano visionarli bene, alcuni documenti aggiuntivi della Provincia di Ancona, delibere modificative del piano provinciale dei rifiuti della Provincia di Ancona, rispetto ai quali sono stati fatti ricorsi giurisdizionali per motivi aggiunti, in quanto sottendono una “accelerazione” del processo di individuazione della discarica, che oltretutto prima poteva contare su una mozione del Comune di Ancona che era molto seria e che diceva “non è conveniente economicamente farla ai confini, non è baricentrica, non applichiamo le tabelle australiane, quando ci fa comodo, sulle distanze della no fly zone dell’aeroporto di Falconara” prese come scusa. Se vi dovessi raccontare tutto sulla vicenda, non mi basterebbe una giornata intera. Ecco perché sono anche deluso del fatto che siamo arrivati a discuterla, addirittura oggi in seconda convocazione, dopo che nel maggio 2008 avevo presentato la mozione e poi l’ho portata in Commissione, ho provato con i capigruppo, c’è stata una linea concorde con il mio capogruppo Pettinari per cercare di ottenere almeno una soluzione condivisa sul problema della discarica di Filottrano, perché è un problema che tocca i nostri confini territoriali, i confini di tutti noi, non di me che abito a Cingoli ma dell’intero Consiglio provinciale.

In particolare, ricordo questo ordine del giorno che abbiamo solo oggi condiviso per quanto concerne la discarica della provincia di Ancona, rispetto alla quale si diceva “cosa c’entra la Regione, non gliela mandiamo” e cose di questo tipo. Questo documento deve andare per forza in Regione, non solo attivare il Presidente della Provincia per il discorso della provincia di Ancona, ma anche la Regione va coinvolta, perché tutti mi dicono cosa c’entra, ma lascerò agli atti il resoconto dell’incontro della IV Commissione consiliare permanente della Regione con i rappresentanti del comitato “La discarica non è di moda”, ad oggetto proprio il problema della discarica di Sant’Ignazio. Di questa discussione voglio far notare, oltre che gli aspetti del turismo rurale che è un’eccellenza, ecc. che ho già ampiamente illustrato sia in Commissione che nella mozione stessa, che rispetto alle nostre terre c’è ormai un dato in controtendenza regionale: il turismo aumenta in questo tipo di attività extraricettive non alberghiere, vengono gli inglesi, vengono gli stranieri, vengono i belgi, i tedeschi e noi andiamo a farci una discarica. Il comitato ha proposto, nell’incontro in Regione, di stabilire una fascia di rispetto dai confini provinciali di almeno due chilometri. Questa è una cosa opportuna ma chi la deve fare se non la Regione? Chi deve intervenire in questo? Ogni Provincia certamente cerca di mettere a confine le discariche, perché non le vuole dentro casa sua. Perché questo timore reverenziale di coinvolgere la Regione in queste problematiche? Ecco perché ho portato alcune modifiche al documento, per essere un po’ più incisivi e più forti a livello istituzionale. Che risposte diamo ai nostri cittadini dopo otto mesi? Qual è l’impegno concreto della Provincia di Macerata su questa problematica, presidente della Commissione ambiente Maggini? Dobbiamo essere più incisivi, almeno oggi.

Ho quindi cercato di modificare alcuni aspetti della mozione per renderla più forte, più incisiva a livello istituzionale. Ancona ha individuato ben cinque siti, sui suoi dieci, tutti in prossimità dei confini provinciali, non solo a San Faustino ma a confine anche del comune di Montefano, ad esempio. Cinque siti individuati dentro questa fascia che considererei una fascia di rispetto minima, che la logica ci impone di osservare. Perché non coinvolgere la Regione in questo? Perché non fare una “battaglia” per il nostro territorio e un confronto serrato sui contenuti con la Provincia di Ancona? Il piano provinciale di Macerata nulla dice in merito a questa fascia di rispetto. Si poteva anche integrare, potevamo portare in Consiglio questo concetto. Oggi la portiamo in un ordine del giorno questa battaglia. La fascia di rispetto di almeno due chilometri è una “battaglia” che dobbiamo fare tutti, dai nostri confini. Ancona non ci può mettere le discariche a meno di due chilometri dal confine provinciale. Penso che su questo dovreste essere tutti d’accordo, non ci sono problemi di sorta.

Hanno fatto molti studi sulla cosa, ma l’area di San Faustino, la zona a confine con la provincia di Ancona, pesa per i due terzi delle presenze degli esercizi complementari dell’intero comune di Cingoli, un comune a forte vocazione turistica, come dice il Ptc da noi approvato, anzi da voi. In, questa zona si parla di oltre 25.000 presenze annue e il proprietario dell’Acquaparco Verde Azzurro sta facendo ulteriori investimenti, come ci sono ulteriori investitori, alcuni qui presenti, su country-house, agriturismi, prodotti di qualità, agricoltura di livello: è un polo turistico rurale di eccellenza a livello regionale. E’ un danno irrimediabile per questo settore, ma per l’intero territorio e del comune di Cingoli e della provincia di Macerata, che noi in questa sede rappresentiamo istituzionalmente.

Vi prego di capire che non si vuol modificare l’ordine del giorno predisposto dai capigruppo che ringrazio comunque per l’interessamento e il lavoro svolto, anche se tardivamente, per addivenire a un minimo impegno condiviso da tutte le forze politiche presenti nel massimo concesso provinciale.


(Entra il Presidente Silenzi:

presenti n. 23)


Sono contento della presenza del Presidente Silenzi, che ci può “aiutare” in questo tipo di discorso. Dobbiamo essere incisivi a tutti i livelli, perché c’è una richiesta di tutela del nostro territorio provinciale unitariamente considerato.

Quindi se uno mi dice cosa c’entra la Regione, non posso che rispondere che c’entra, e come, perché se si parla di fascia di rispetto e non solo, questo è un discorso che va portato avanti ad ogni livello istituzionale.

Un altro atto riguarda il verbale dell’assemblea di Conero Ambiente, il consorzio di gestione dei rifiuti a cui partecipano i Comuni della provincia di Ancona, 17. Questo consiglio di amministrazione ha deliberato di individuare la discarica in Sant’Ignazio, pur non avendo la competenza, perché dal 31.12.2008 la competenza è degli ambiti ottimali - bacini che verranno istituzionalizzati. Quindi una cosa gravissima, che verrà comunque sottoposta al vaglio dell’autorità giudiziaria competente, ma una cosa grave che vi voglio far leggere, perché in questa assemblea si diceva anche — e qui arrivo al secondo problema, la discarica di Fosso Mabiglia —... (Interruzione). E’ una cosa nuova ma la legge del 2003 la prevede, come la legge del 2003 prevede l’utilizzo di siti già degradati da un punto di vista ambientale. Su questo abbiamo fatto finta di non vedere niente. Il sindaco di Filottrano Ballante dice testualmente in questa assemblea: “Nessuno ascolta la proposta del sindaco di Cingoli che vuole decidere per un altro sito alternativo nel suo territorio, una cava dismessa. Ne abbiamo tante, ce ne avete appioppate il 75% dell’intera attività estrattiva del territorio provinciale”. Questo diceva il sindaco di Cingoli e noi continuiamo ancora con Fosso Mabiglia e con Sant’Ignazio di Filottrano, senza prendere posizione su l’eventuale previsione di reperire siti alternativi già compromessi da un punto di vista ambientale a Cingoli ma anche fuori Cingoli.

Comunque ci sono vari interventi, oltre ai due atti di Consiglio. Siccome vedo che il tempo stringe, cercherò di essere sintetico fino in fondo.

La mia mozione la illustro per questi motivi che richiama in tutti i miei precedenti interventi in materia in Commissione, ai capigruppo, sulla stampa e sulle pubbliche assemblee indette dai Comitati: al primo punto dice quello che adesso noi riusciamo a fare come documento condiviso, cioè l’assoluta contrarietà, anche del Consiglio provinciale, ad ospitare ai confini del nostro territorio, una megadiscarica di 2.500.000 tonnellate di rifiuti, che non si possono strettamente definire conferiti “tal quale” in discarica, ma per il momento non sono trattati, a differenza dei nostri.


PRESIDENTE. Si avvii alle conclusioni, consigliere Giorgi, perché il tempo è già scaduto.


Giorgio GIORGI. Presidente, chiedo una piccola deroga. Dopo che ho presentato nel 2005 una prima mozione bocciata dalla maggioranza in tal senso...


PRESIDENTE. La deroga la posso fare di due-tre minuti, non di più.


Giorgio GIORGI. Quindi assoluta contrarietà. Ho fatto alcune modifiche che il consigliere Montesi, che è un consigliere “illuminato”, le può anche accogliere, perché sono rafforzative della nostra posizione.

Devo però concludere con il secondo punto. Perché ho voluto discutere la mia mozione? Perché io non chiedevo un no a priori alla discarica individuata dal Comari a Fosso Mabiglia. Vi dico a questo punto, signori, siccome non rispettiamo la legge e c’è un’ordinanza del Consiglio di Stato che lascio agli atti che vi leggo testualmente. E’ un’ordinanza che dice “non ti accolgo la sospensiva solo perché manca l’attualità del danno”. Ma nelle premesse dice: “Pur ritenendo valide le doglianze e le motivazioni che hanno sostenuto i ricorrenti con il gravame presso il Tar Marche nel merito della individuazione del sito, ancorché sesto in graduatoria”. Questo è il punto che vi deve far riflettere. Non chiedevo di modificare il piano provinciale dei rifiuti, non ne ho la forza politica, anche se lo studio dell’Università è datato e inattuale. Dicevo: qui c’è un ricorso in piedi — anzi ce ne sono più di uno, per motivi aggiunti — a maggio si valuterà il merito e c’è il rischio di “perdere” molto concreto; attiviamo a livello di autotutela amministrativa la procedura per individuare dei siti alternativi più idonei di Fosso Mabiglia. Non dico neanche a Cingoli no, perché il sindaco di Cingoli ha detto che è disponibile a individuare un sito alternativo, per senso di responsabilità, anche nel suo territorio. Dove l’avete trovata mai un altro senso di responsabilità così forte? Vi dico no a Fosso Mabiglia adesso, perché si possono perdere i ricorsi giurisdizionali in atto, perché è sesto in graduatoria, perché è una zona incontaminata dell’entroterra, a consolidata vocazione turistica e con un paesaggio incantevole. Quindi, se la rileggete bene, approfondendola, vedete che chiedo di attivarsi per realizzare un’alternativa alla località di Fosso Mabiglia come sito di una discarica di appoggio al Cosmari, in quanto lo studio commissionato all’università è datato, è di oltre dieci anni fa. E’ subentrato il decreto 36 del 13 gennaio 2003, allegato 1 al numero 1.1 che dice: per le discariche bisogna utilizzare siti e zone già degradati e compromessi sotto il profilo ambientale. Andate questa sera in quella zona: il comitato, tramite il presidente Cervigni, vi invita ufficialmente e ha pregato appunto me di invitarvi alle 21 nelle loro zone per vedere dove è stata individuata dal Cosmari questa discarica. Non mi si dica che ci sono 56 Comuni che l’hanno votata, questo è un aspetto che voi potete tirare fuori politicamente ma il dato tecnico dice che quella è una scelta scellerata, sia da un punto di vista ambientale che tecnico-giuridico. Lo vedremo quando ci sarà l’esito dei ricorsi nel merito. Ripeto, già il Consiglio di Stato ha detto, nel merito dell’ordinanza, “valutiamo fondato il fumus boni iuris: non ti posso dare la sospensiva perché manca la concretezza e l’attualità del danno”. Riflettete su questo: è meglio perdere qualche giorno e non mandare avanti la progettazione per trovare un sito alternativo, se c’è, anche nel comune di Cingoli in una zona già compromessa o magari in un altro Comune meno a vocazione turistica del nostro? Oppure andiamo avanti a spada tratta con una miriade di ricorsi e con il rischio di non fare niente, anzi di avere richieste di risarcimento danni e non risolvere il problema dell’emergenza?

Ecco perché ho voluto rendere edotti i miei colleghi di tutta la materia e per questo motivo lascio agli atti del Consiglio materiale, relazioni tecniche, piano provinciale di Ancona e quant’altro a disposizione dei consiglieri per riflettere ancora un po’ sull’argomento.


PRESIDENTE. Giorgi, siamo già a cinque minuti oltre il tempo consentito. Credo che questa deroga debba valere per tutti. A volte qualche altro consigliere mi chiede la stessa cosa: ricordatevi di questo momento. Quando c’è tolleranza per qualcuno, bisogna accettarla anche per altri. Questo è il discorso, per te e per tutta la minoranza. Avviati alla conclusione.


Giorgio GIORGI. Dico grazie ai capigruppo, in particolare, per la maggioranza, al collega Montesi che si è adoperato fattivamente per la stesura di questo ordine del giorno, ma chiedo che sia un po’ più incisivo, con le modifiche che gli stavo illustrando personalmente nel corso del dibattito. Per quanto riguarda il secondo punto, l’alternativa a Fosso Mabiglia, sono ancora aperto a dire “per lo meno un atto di indirizzo, se non questa sera ma in questi giorni, affinché su studi l’alternativa in via cautelativa”. E’ anche in attuazione del fondamentale principio di autotutela della Pubblica Amministrazione. Non sto parlando da “campanilista” delle zone da cui provengo, sto parlando anche come autotutela della vostra programmazione, visto che siete maggioranza, quindi anche degli aspetti sollevati di incompetenza soggettiva, perché come Conero Ambiente adesso è incompetente, in futuro lo sarà o già era il Cosmari, anche se da noi c’è un unico bacino, a differenza di Ancona; ma, in conclusione, sulla discarica di Ancona dobbiamo essere fermi e compatti per dire un secco e deciso NO, se non altro per scongiurare la contemporanea gestione tra qualche anno di due tipi di discariche, perché noi da “Balcone delle Marche” non vogliamo diventare “Immondezzaio delle Marche”.


(Entra il segretario generale

dott. Pergiuseppe Mariotti

ed esce il vice segretario generale

dott. Mauro Giustozzi)


PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Montesi.


Massimo MONTESI. Intervengo per illustrare quanto abbiamo concordato. Credo che potevano intervenire benissimo anche gli altri capigruppo, perché io ho contribuito a estendere materialmente questo che formalmente sarà un emendamento, come abbiamo capito, che è stato pienamente condiviso da tutti i capigruppo di maggioranza e di opposizione e dallo stesso Giorgi che oggi dice “cerchiamo di integrarlo in alcune parti”.

Credo che dobbiamo fare un discorso legato a tre questioni e ricostruire, anche se brevemente, l’iter di questa vicenda. La prima questione è quella della responsabilità. Credo che una comunità provinciale si debba far carico dei problemi, compreso quello dei rifiuti e di dove li dobbiamo portare. Poi c’è quello delle competenze e qui bisogna che siamo molto chiaro, come lo siamo stati in questo ordine del giorno. La Provincia ormai diversi anni fa ha predisposto un piano provinciale sulla base di alcuni dati e di uno studio del tutto scevro da valutazioni politiche, utilizzando solamente valutazioni tecniche, e alla fine di questo percorso tecnico sono stati individuati alcuni siti idonei, senza una graduatoria. La competenza nell’individuazione del sito, poi, non era più della Provincia ma passava all’ente strumentale Cosmari e a chi fa parte, come socio, di quell’ente strumentale, cioè i sindaci della nostra provincia che hanno scelto, purtroppo anche con molto ritardo, uno di quei siti come quello che oggi, o al momento della scelta, pochi mesi fa, era idoneo a questa seconda fase, dopo la fase di emergenza, per accogliere i rifiuti della nostra provincia. Questo è stato l’iter. Dentro questo iter la Provincia non può entrare, questo lo abbiamo ribadito nella Conferenza dei capigruppo. Però è certo che c’è invece un’altra questione, legata a due elementi: uno è una valutazione e una difesa del nostro territorio provinciale dal punto di vista ambientale, paesaggistico, della sicurezza, della fattibilità delle soluzioni che rispondano ai problemi; l’altro la concomitanza di un sito individuato dalla programmazione di un’altra Provincia ma che va a incidere fortemente anche sul nostro territorio provinciale per la vicinanza, per le dimensioni della discarica, che è dieci volte più grande della nostra discarica, per la non certezza di quanto si poterà in quella discarica. Per questi effetti e per il fatto che va a incidere in un paesaggi come quello di Cingoli, credo che su questa parte — su questa parte abbiamo trovato concordanza di vedute, tutti — la Provincia di Macerata si deve impegnare.

Con questa mozione fa due cose. Esprime intanto un giudizio di negatività su una scelta, quella di Filottrano, che ha quelle caratteristiche e inoltre impegna il Presidente e la Giunta a intervenire presso la Provincia di Ancona, non solo dal punto di vista politico, nel senso dei rapporti che esistono a livello politico tra i presidenti ma anche dal punto di vista istituzionale. Questo è un atto formale in cui il Consiglio provinciale chiede al rappresentante istituzionale della Provincia di intervenire presso la Provincia di Ancona per vedere se esiste la possibilità, esprimendo questo giudizio fortemente negativo, di tornare sulla scelta che ha fatto la Provincia di Ancona stessa. Credo che questo sia un elemento che noi dobbiamo al nostro territorio, ai nostri Comuni, alla nostra comunità, per quelle caratteristiche che ha quella discarica e per come è posizionata. La mozione chiede un’altra cosa che è altrettanto importante, anche se non in subordine per importanza, comunque un elemento che dà ancora più forza a quella richiesta. Se ciò non fosse possibile, comunque una cosa deve essere certa: non ci può essere contemporaneità dell’attivazione di due siti, non può essere che un paesaggio e un territorio così limitati possano sopportare l’apertura e la gestione di due siti di discarica così vicini.

Su queste due cose credo che, così come è stato ribadito e sottoscritto nel documento da tutti i capigruppo di maggioranza e di opposizione, possiamo essere d’accordo e da qui, probabilmente, possiamo dare gli strumenti al nostro Presidente per intervenire con maggiore forza presso la Provincia di Ancona per tornare indietro su quella decisione.


PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Speranza.


Corrado SPERANZA. Sono contento che su questo problema e sulla proposta sulla quale abbiamo lavorato, che tocca uno dei problemi più importanti e delicati per chi ha la responsabilità e il dovere di amministrare, siano d’accordo maggioranza e minoranza. E’ un dovere non solo istituzionale e amministrativo ma anche morale, perché è un problema da risolvere con correttezza, trasparenza e parità di trattamento per tutta la comunità provinciale.

Si è lavorato anche con la sollecitudine e il sollecito settimanale — lo voglio ringraziare, perché è un esempio, sotto questo aspetto, non solo di preparazione tecnica ma anche di attaccamento ai problemi del territorio — del consigliere Giorgi, che ha dato anche la sua disponibilità a ritirare la mozione che ha sollevato il problema all’attenzione del Consiglio provinciale, perché di un problema importante si tratta, ma ha sottoscritto insieme a tutti i capigruppo di maggioranza e di minoranza, con i quali ha collaborato, anche quel documento ampiamente condiviso di cui diceva Montesi, che in maniera corretta e anche efficace ha illustrato nei punti essenziali.

Non voglio ripetere, su questo, quanto detto dal collega Montesi, ma lo confermo e lo ribadisco. Quando questa sala è gradevolmente occupata dai cittadini che sentono i problemi che vengono affrontati in questo Consiglio provinciale, spesso si fa il tentativo, anche, di captatio benevolentiae. Non lo voglio fare. Ringrazio invece per la presenza del Presidente Silenzi che è il legale rappresentante e il capo di questa Amministrazione provinciale, e tutto il Consiglio provinciale, penso all’unanimità o tendenzialmente all’unanimità, potrà discutere e approvare questo documento, per dare a lui il mandato, in quanto svolge questo ruolo, in questa fase, di ottenere degli obiettivi. Principalmente bisogna essere pratici e individuare quali siano le strade praticabili. Ricordava giustamente Montesi che tutta la provincia, in particolare i sindaci, sono coloro i quali, pro-quota, partecipano alla gestione, agli indirizzi e alle scelte per quanto riguarda questo problema della individuazione dei siti di appoggio al Cosmari. Per la Provincia c’è una competenza che sta a monte, che è quella della programmazione delle linee essenziali, anche di verificare che le scelte fatte dal Cosmari siano compatibili con queste linee fondamentali e anche con gli altri strumenti, tra cui il Ptc che, pure approvato e non ancora adottato, individua in quella particolare zona, Fosso Mabiglia di Cingoli, la discarica di appoggio al Cosmari. Una zona a forte vocazione turistica, a tutela paesaggistica, con particolare capacità di attrarre investimenti sotto il profilo della ricettività e dell’accoglienza, dell’ospitalità diffusa in zona rurale e di montagna, per definizione Comunità montana e quindi svantaggiata. Il problema è pertanto concreto.

Oggi che cosa possiamo fare rispetto al doppione di una dimensione almeno dieci volte più grande, quella della zona di Filottrano? Non solo ma anche la tipologia è diversa e sotto certi aspetti più rischiosa, perché la pratica della pre-selezione del rifiuto non è ancora praticata dalla Provincia di Ancona a nord della nostra. E allora la preoccupazione è che si possa attivare in maniera efficace un rapporto di correttezza e di rispetto istituzionale, ma che politicamente affidiamo alla capacità e alla competenza del Presidente della Provincia a tutela del territorio. Cingoli come fosse Monte San Martino, come fosse Civitanova, come fosse Camerino, alla stessa identica maniera, rispetto a delle scelte fatte legittimamente e in maniera di propria competenza dalla Provincia di Ancona. Poi gli avvocati e i magistrati tenderanno a sollevare eccezioni e a verificare anche la giustezza e la regolarità di questi procedimenti.

La parte politica deve agire sotto il profilo delle opportunità e attraverso il Presidente Silenzi questo Consiglio vuole esprimere alcune esigenze assolute: che vi sia un ripensamento circa l’opportunità di quel tipo di discarica, che per Ancona non è una graduatoria, ma tanto vale quella quanto vale quella di altri siti, che è meno opportuna di altre, perché a 500 metri di distanza sorgono delle emergenze su cui abbiamo fatto investimenti, su cui abbiamo programmato un certo particolare tipo di investimenti, che sono estremamente legati a quei vincoli che vanno a tutelare l’integrità del paesaggio. Non abbiamo consentito lottizzazioni industriali, perché quella particolare parte del nostro territorio è destinata soprattutto ad attività turistiche.

L’altro aspetto è che se due enti dello stesso livello, due Province, possono arrivare — qui qualche corto circuito, e lo dico in senso di autocritica bonaria, c’è stato — ad una soluzione come questa, è certo che abbiamo dato facoltà ma anche un mandato preciso al Presidente Silenzi di ricorrere, attraverso le forme istituzionalmente corrette, alla Regione Marche che è il livello sovraordinato, cioè quel livello che gestisce i piani di area vasta regionale, ad esempio quello delle attività estrattive e ad esempio quello del coordinamento delle scelte di programmazione anche per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, perché solamente a quel livello si potrebbe probabilmente trovare sostegno ad una programmazione opportuna e corretta, tanto a tutela delle popolazioni della provincia di Ancona, in particolare Filottrano, quanto a tutela delle nostre.

Questo è il senso dell’impegno specifico che attraverso questo documento e attraverso l’incarico che diamo al nostro Presidente, tenti di trovare una soluzione, quella che compete alla politica sana.

Aggiungo che, almeno da parte della minoranza, non si ferma qui l’impegno. In maniera concordata con i capigruppo Pettinari e Lattanzi, se necessario e in conformità a quanto farà il Presidente, accederemo anche noi presso gli uffici della politica e delle direzioni generali della Regione per dare sostegno a questo tipo di risultato che auspichiamo.


PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Lattanzi.


Mario LATTANZI. Una piccola nota. Noi stiamo dietro a questa mozione presentata dal consigliere Giorgi da diversi mesi. Più volte abbiamo chiesto allo stesso di soprassedere per arrivare ad una formulazione unitaria in Conferenza dei capigruppo. Quindi era giusto e doveroso che egli in qualche modo presentasse la sua mozione, dalla quale... (fine nastro)

...non capisco il motivo per cui quella mozione o qualcosa che da quella potesse scaturire, non poteva essere stata già votata non dico a giugno scorso ma a settembre-ottobre.

Abbiamo una situazione sottoposta a iter giudiziario, la discarica individuata dal Cosmari attraverso il piano provinciale, per la quale lascerei il tutto all’iter giudiziario. Quello che preoccupa sostanzialmente e a cui stranamente, anche in fase di predisposizione dei piani, non si è pensato o a cui non si è fatta la dovuta attenzione, stante il fatto che mi risulta che gli stessi tecnici abbiano delineato sia il piano di Ancona che quello di Macerata — è la stessa università — al fatto che tra il piano di Macerata e quello di Ancona ci sia congruità a fronte di una situazione come quella che stiamo discutendo. Nell’ambito di un territorio che complessivamente sarà sottoposto a VIA, sono congrue due discariche, una di due milioni e mezzo di metri cubi di tal quale e un’altra di 250.000, ma da noi non è tal quale perché noi abbiamo la raccolta differenziata. Come è possibile pensare ciò? Capisco che a distanza di anni non si possa prevedere tutto, ma prevedere, in questo caso, la congruità, mi pare un po’ strano. O comunque non comprensibile, poi fate voi.

Chi è arrivato prima e chi è arrivato dopo? A me a questo punto interessa fino a un certo punto. Sta di fatto che noi, come Consiglio provinciale abbiamo l’obbligo di tutelare un territorio, soprattutto da una presenza di una discarica dentro la quale non sappiamo cosa va, nessuno ce lo può dire, nessuno ce l’ha detto, stante la situazione che vige nell’ambito della provincia di Ancona.

Noi abbiamo chiesto anche nella mozione, la possibilità di coinvolgere la Regione oltre che la Provincia, ma non è un fatto strumentale. Come è possibile pensare che due piani non si conoscano l’uno con l’altro? E chi deve verificare che i due piani non entrino in conflitto? Nella Conferenza dei capigruppo dicevo: facciamo le discariche a confine, quindi avremo le discariche sempre ai confini, perché ognuno scarica qualcosa sul territorio dell’altro. Non è possibile una cosa del genere e paragonavo questo a quanto avvenuto nella redazione dei Ptc per cui in zone limitrofe uno poteva costruire, a dieci metri non si poteva costruire perché i due piani non si erano sentiti. Questo non può avvenire e questa è una richiesta che noi dobbiamo fare con forza a quelle istituzioni — in questo caso la Provincia, con l’ausilio anche della Regione, perché la Regione partecipa alla conferenza di servizi per dare la VIA — le quali dovranno dire se in quella sede, in quel sito è possibile mettere una discarica quando il piano provinciale di Macerata, nella sua legittimità e, se vogliamo, anche prima, ha già definito un altro insediamento. Questo è il problema. Non possiamo noi costringere una popolazione — questa non è propaganda da quattro soldi — ad avere, in pratica, sul suo territorio, due discariche di questa portata. Non è possibile. Noi abbiamo l’obbligo morale di evitare uno scempio del genere. Poi troveremo tutti i mezzi possibili immaginabili. Noi abbiamo individuato, attraverso questa mozione, un impegno istituzionale che nel caso specifico fa capo al Presidente della Provincia, non potevamo mandarci qualcun altro. A livello istituzionale, non politico, si muove un’istituzione nei confronti di un’altra e fa capire che quello che sta avvenendo non è possibile. Questo va fatto. Tutte le altre iniziative necessarie verranno attuate. Questo sarebbe avvenuto e avverrebbe se la stessa situazione si presentasse in qualunque altro angolo di questa provincia — non stiamo facendo un discorso ad personam — perché non è possibile che si verifichi una situazione del genere.

Noi abbiamo concordato, come diceva il collega Montesi, una mozione alla quale io aggiungo insieme a Giorgi — ma anche la proposta del collega Montesi va bene, quindi prego i colleghi di osservare la parte finale della mozione — prima di “esprime”, le parole “anche con riferimento alla economicità delle scelte effettuate”. Poi, dopo “esprime”, dopo le parole “un giudizio negativo”, proponiamo di aggiungere “e di forte contrarietà” e dopo le parole “anche sul nostro territorio provinciale” proponiamo di integrare con il seguente inciso: “essendo a 500 m. dalla frazione di San Faustino di Cingoli e a 2 chilometri dal centro di Sant’Ignazio di Filottrano”. Dopo “impegna” proponiamo di cassare la frase “con la facoltà di poter coinvolgere” e sostituirla con la parola “coinvolgendo”; cassare, inoltre, dopo la frase “di garanzia dei territori la”, la parola “possibilità” e sostituirla con la parola “necessità”; aggiungere, infine, dopo le parole “dei due siti”, le parole “in questione”. Questo è quanto abbiamo concordato e su cui vorrei che i colleghi si esprimessero.


PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Cruciani.


Gilberto CRUCIANI. Ritengo di essere molto più breve, anche perché se questa mozione è stata discussa, credo approfonditamente, dai capigruppo rispetto alle leggi che governano questo sistema, dichiaro subito che concordo con la mozione. Però non posso esimermi dal condannare il sistema. Io ho sempre contestato questo sistema. Ci hanno convinto, oltre venti anni fa, che i sistemi di scala vasta, addirittura allora con il discorso del Cosmari che sembrava la panacea di tutti mali, risolvessero i problemi. Così non è stato, perché abbiamo avuto contestazioni da tutti. Comunque io sono sempre più convinto che se il sistema dicesse a tutti i Comuni di interessarsi della loro immondizia, il sistema lo troverebbero, perché è ora di finirla, non è più possibile andare avanti in questa maniera. Nessuno vuole lo sporco avanti casa sua e questo nessuno lo può contestare, perché è così. Anche nelle riunioni dei sindaci che fanno capo al Cosmari, vorrei vedere quale sindaco dice “mi sta bene l’immondizia di altri comuni a casa mia”. Nessuno lo dice, perché è umano. Questo è un sistema che porta a questi scontri. Dico questo a livello personale, onestamente e dico che questi sistemi di scala vasta come gli Ato, come altre organizzazioni, non risolvono. E’ ora che i Comuni, che sono i responsabili del territorio, riescano a dire apertamente di assumersi tutte le loro responsabilità e chi governa enti sovracomunali dica apertamente che i Comuni sono veramente responsabili della gestione della popolazione che amministrano. Questo non è, perché tutti si approfittano di questo discorso per dire “no, lì non la voglio, là non la voglio”. Concordo con la mozione, perché capisco che ci può essere un approfittamento della provincia di Ancona per quanto riguarda questa situazione, per quanto riguarda la collocazione, ma se il sistema non fosse stato questo avrei voluto vedere cosa sarebbe successo.

E’ chiaro che il Presidente, come istituzione deve accollarsi la responsabilità di difendere gli interessi della provincia, però è ora che politicamente tutti facciamo sentire la nostra voce contro questi sistemi, perché non è più possibile andare avanti, altrimenti diventiamo tutti Napoli, contestando dalla mattina alla sera. Scusate lo sfogo.


PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Tomassucci.


Luigi TOMASSUCCI. Anch’io concordo con questa mozione, però mi permetto di dissentire da quanto affermava adesso Cruciani, perché lui parte da un’osservazione giusta, “nessuno vuole lo sporco davanti casa propria” e questo è nell’ordine naturale delle cose. Quello che contesto è che si possa risolvere il problema riducendolo nell’ambito comunale. E’ proprio nell’area vasta che va trovata la soluzione di questo problema, perché per quanto vogliamo essere virtuosi, immaginiamo delle situazioni particolari. Non conosco esattamente l’orografia dei territori, però penso a Civitanova, un comune di quasi 50.000 abitanti che produce giocoforza una grande quantità di rifiuti, perché ancora non siamo stati educati e formati a produrne di meno, cosa che dovremmo imparare a fare, sicuramente. Civitanova non ha nemmeno territorio per smaltire in maniera adeguata i rifiuti con i sistemi che oggi conosciamo, né gli possiamo chiedere di mettere un inceneritore in piazza. Quindi è chiaro che di questi problemi se ne devono fare carico, è vero, i sindaci che sono i rappresentanti delle comunità locali, però non necessariamente nel loro territorio ma in un’area più vasta, in un sistema di sinergie che deve essere messo in campo.

Detto questo, per rimarcare l’utilità di affrontare certi problemi in un’ottica di area vasta, sentivo un’affermazione che aveva fatto Giorgi a proposito della scelta del Cosmari, definita “scelta scellerata”. Posso anche concordare con questa definizione, però una riflessione dobbiamo farla. E’ una scelta scellerata compiuta da 55 Comuni, mi pare ci sia stata una sola astensione. Quindi, se una scelta il consorzio l’ha fatta nell’ambito dei siti cosiddetti idonei, ci sarebbe da capire — non la conosco nel profondo — quali sono state le motivazioni addotte in quella delibera per scegliere un sito piuttosto che un altro. Inoltre, probabilmente dovremmo, parallelamente a tutte le cose di cui abbiamo parlato questa sera, ragionare un pochino su questo sistema di individuazione dei siti idonei in ambito provinciale, rendendoci conto che il mondo cammina. Quando si fanno i piani, devono prevedere una loro dinamicità, quindi quello che è un sito idoneo oggi potrebbe non esserlo domani proprio perché l’individuazione dell’idoneità del sito non ha carattere prescrittivo, non è che, siccome l’ho individuato come un sito idoneo, lì non si può fare niente. Lì intanto va avanti la vita. Quindi sarebbe da rivedere questo sistema e dire che l’individuazione dei siti idonei debba essere sottoposta a una revisione, a una verifica periodica.

Se il Cosmari ha deciso così, una riflessione sul Cosmari la suggerirei.


(Entra il consigliere Giaconi:

presenti n. 24)


PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Maggini.


Mauro MAGGINI. Le questioni che si pongono sul tappeto sono abbastanza chiare. Abbiamo queste due discariche che insistono direttamente o indirettamente, nel senso che stanno addirittura a una distanza irrisoria, sul comune di Cingoli. Circa la questione della discarica che è stata prevista dalla Provincia di Ancona a Filottrano mi pare che ci sia accordo. Dobbiamo chiedere — e siamo certi che in questo modo si adopererà — al Presidente Silenzi di attivarsi con tutta la forza possibile perché venga messa in discussione questa scelta, che io definirei scellerata, data l’enormità dell’abbancamento del materiale di rifiuto e soprattutto per il fatto che si tratta, almeno allo stato attuale, di rifiuti tal quali, quindi c’è un miscuglio di tutto, una cosa veramente allucinante. Se c’è da adoperarsi — non vedo per quale motivo non si possa fare — presso la Regione Marche perché venga stabilita una regola, quella che non si può andare vicino al confine di un’altra provincia altrimenti la collocazione apparirebbe strumentale e danneggerebbe gli altri, lo si faccia. Su questo siamo d’accordo e penso che possiamo approvare tranquillamente l’ordine del giorno, con tutte le integrazioni promosse dal consigliere Giorgi.

Per quello che riguarda la discarica in località Fosso Mabiglia, il punto è il seguente. Intanto c’è da vedere l’esito del ricorso o dei ricorsi al Tar. Ricordiamo che per adesso il Tar può dare o meno la sospensiva. Sappiamo già che il Governo sta programmando una legge secondo la quale il Tar non potrà più dare la sospensiva, nel senso che, in attesa del merito, si può andare avanti comunque. Quindi c’è questo iter da seguire, questa decisione da aspettare e i tempi ormai sono ristretti.

Il punto è: il sindaco di Cingoli, che ho sentito quel giorno in cui abbiamo fatto la riunione, aveva dato anche la disponibilità per un’altra eventuale localizzazione nel suo comune, in un’area già compromessa dal punto di vista ambientale, una ex discarica. La mia domanda è questa: è possibile che questo possa avvenire senza che ci fossero non un ricorso ma altri ricorsi che avrebbero comunque la possibilità di avere successo proprio perché quest’altra eventuale località non era prevista nel piano provinciale dei rifiuti? Se così fosse, se non ci fossero queste difficoltà, se non ci fossero questi rischi, non si vede per quale motivo non ci si possa indirizzare verso questa idea.

Un altro punto è che noi siamo in una situazione di emergenza, perché tra circa 10 mesi al massimo, la discarica di Tolentino, attualmente in funzione, dovrà cesare la sua attività e quindi si pone con estrema urgenza l’individuazione di siti alternativi. Questo è un altro discorso, ma per dire che l’urgenza c’è.

Quindi il punto è questo. Dal punto di vista formale l’individuazione di questa discarica è ineccepibile, dal punto di vista della opportunità, sarebbe stato meglio individuare un’altra località. Però è possibile fare quello che è stato suggerito? Se non è possibile, allora è inutile che discutiamo.

C’è però un punto che non è stato neanche toccato nel corso di tutti gli interventi: l’obiettivo finale del discorso dei rifiuti. L’obiettivo finale non è quello di fare delle discariche come a Chiaiano, come a Cingoli, come a Filottrano anche se temporaneamente questo si rende necessario; tanto meno fare degli inceneritori che sono anche peggio, addirittura una cosa allucinante, con le particelle PM10, PM2,5. L’obiettivo è quello di Paul Connet e della California: rifiuti zero. Se andiamo non in California, non in Australia o nella Guinea, ma in Italia, in un Comune che a me non è tanto simpatico per via del sindaco che è un po’ razzista, se andiamo a Treviso vediamo che il 99% dei rifiuti prodotti nella provincia di Treviso è tutto riciclato, riutilizzato, rivenduto e ci si guadagna pure sopra. Questo non è un obiettivo che possiamo raggiungere in un mese ma che si può raggiungere in due anni, perché se lo fanno già, e lo fanno in Italia, nella Padania, ma sempre Italia è, penso che l’obiettivo di medio termine, se non addirittura di breve termine, dovrebbe essere quello.

Ho parlato del 99% dei rifiuti che vengono riciclati, riferendomi esclusivamente al rifiuto secco, non all’umido, all’organico, agli scarti della cucina, quindi plastica, metalli, vetro ecc.


PRESIDENTE. Siamo a oltre due minuti.


Mauro MAGGINI. Mi permetta di dire ancora un paio di cose.

Ricordiamo poi una cosa: nel momento stesso in cui andiamo avanti — e in questo senso mi sembra che la Provincia di Macerata stia andando avanti — con il discorso della raccolta dei rifiuti porta a porta, togliamo sempre di più dal cumulo dei rifiuti che andranno in discarica, proprio quei famigerati rifiuti organici che sono quelli che provocano la puzza. Se permettete, a Sforzacosta la puzza la sentono, ogni tanto. Io ho partecipato anche alle assemblee, a Sforzacosta e posso testimoniarlo. Se arriviamo a eliminare quasi del tutto il rifiuto organico dall’indifferenziato, abbiamo risolto il problema: da un lato tutto il secco viene riciclato, dall’altro lato tutto l’organico viene utilizzato per compost che non è come una volta quando c’era di mezzo vetro e tutto il resto e non lo voleva più nessuno, oggi gli agricoltori lo prendono, stando alle dichiarazioni del direttore del Cosmari ing. Giampaoli.

Quindi una volta che togliamo piano piano l’organico, anche i rifiuti secchi che ancora non arrivassero al 99% di cui dicevo, non puzzano, danno meno fastidio e quindi il discorso diventa accettabile.


PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giaconi.


Luciano GIACONI. Solamente per sottoporre all’attenzione di tutti i colleghi una semplice considerazione. Il secondo punto della mozione presentata dall’amico Giorgi, evidenzia come a tempo debito è stato commissionato dall’Amministrazione provinciale di Macerata all’Università degli studi di Ancona, uno studio inerente la caratterizzazione della localizzazione ottimale degli impianti di smaltimento. E’ stato dato questo incarico all’Università degli studi di Ancona che dopo avere vagliato tante situazioni e dopo attenti esami — senza dubbio — ha redatto una graduatoria. Il punto fondamentale è questo. Tanto è vero che Giorgi a un certo punto dice: “E’ stato scelto sulla base di parametri soggettivi il sesto dei nove siti”. Questo non è un elenco buttato là a caso, è stata redatta una graduatoria. Lo si evince in maniera palese dal fatto che il primo è San Severino, il secondo San Severino, il terzo Cingoli, il quarto San Severino. Qui non c’è un ordine alfabetico, cronologico, è una graduatoria: primo, secondo, terzo, quarto, quinto e sesto, quello di Cingoli.

Ovviamente l’Università degli studi di Ancona avrà tenuto, in base a determinati criteri che si è data, all’idoneità di questi siti da individuare per ottimizzazione a livello di trasporti, perché c’era da tenere in considerazione anche l’economicità o meno del raggiungimento di certe cose, l’impatto ambientale, tutta una serie di criteri che a me sfuggono ma che chi di dovere all’epoca si sarà posto prima di redigere questa graduatoria. Ed effettivamente è sconcertante come, in maniera soggettiva, quanto meno opinabile e criticabile, si sia arrivati al sesto posto, andando a discapito di una comunità. Purtroppo tutti noi, anche in maniera eccessiva, produciamo immondizia che va sistemata, smaltita, però le cose stanno così. Tutti dovremmo stare attenti, Treviso e tanti altri Comuni insegnano. Di fatto immondizia c’è e va dislocata nei posti idonei che l’Università degli studi di Ancona ha individuato in base a questa graduatoria. La cosa sconcertante, che lascia male tutti noi, in primo luogo chi è direttamente interessato, è il fatto che il sito di Cingoli è sesto in graduatoria e stranamente passa al primo posto. Questa penso sia una ingiustizia nei confronti dei cittadini di Cingoli.

Dopodiché mi piace aggiungere altro. Il primo sito è San Severino, il secondo pure San Severino. Come VI Commissione abbiamo avuto modo di fare un sopralluogo alla discarica di Tolentino. Cosa è venuto fuori? Per curiosità ho domandato quel giorno quanto costava un impianto del genere. Mi è stato risposto svariati milioni di euro. Non conoscendo quella parte di territorio della provincia di Macerata, avevo visto che c’erano delle grosse mura di contenimento e ho chiesto “come mai ci sono queste mura di contenimento?”. Mi hanno risposto “Perché dall’altra parte è comune di San Severino”. Praticamente sono stati spesi molti più soldi per fare questi muri di contenimento, per non invadere il comune di San Severino, privandosi della possibilità di poter portare ulteriore immondizia su quel sito, quindi creando anche un impatto ambientale maggiore, perché da San Severino si vede questo muro che sta lì e poco si può fare, mentre invece si sarebbe potuto ,trovare una situazione ottimale anche a livello ambientale. Quindi abbiamo speso di più per poter portare di meno. Questo come ulteriore considerazione che sottopongo a tutti voi: il fatto di tenere in considerazione, una volta individuati questi siti, anche tutto il discorso dei costi di realizzazione, dei costi di gestione durante la fase aperta di questi siti e anche dopo, perché questi siti non si possono abbandonare, vanno fatti dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria costante nel tempo.

Questi due punti volevo evidenziare a tutti voi. Ovviamente condivido la mozione con l’emendamento che è stato concordato tra tutti i gruppi, però a partire dal presidente della VI Commissione Maggini fino al P residente Silenzi faccio anch’io un appello personale per quanto riguarda il discorso di mettere in atto tutti i provvedimenti possibili, che ovviamente sono tanti, perché effettivamente c’è molto da vedere.

Ho parlato del comune di San Severino. La cosa strana è che il presidente del Cosmari è di San Severino, come il sindaco di San Severino è un ex assessore della Provincia di Macerata. Quindi il male sta da tutte le parti: il presidente del Cosmari è di Alleanza nazionale, il sindaco di San Severino è un ex assessore che sta dall’altra parte. Penso che la Giunta provinciale... Montesi sgrulla la testa, non l’ho mai capito, mi sembra sempre il cagnolino dietro la macchina che sgrulla la testa. Perché sgrulli la testa, Montesi?


Massimo MONTESI. Cosa vuoi, Giaconi? Fai il tuo intervento.


Luciano GIACONI. Presidente, a me dà fastidio che mentre parlo... Io ho ascoltato il tuo intervento, leggevo, mentre io parlo e tu sgrulli la testa. Mi infastidisce. Penso che sia anche un segno di cattiva educazione. Io dico quello che penso, posso anche sbagliare, poi le persone giudicano, comunque dico quello che penso. Sto facendo autocritica per quel che riguarda un gruppo politico del centro-destra e per quel che riguarda un gruppo di centro-sinistra. Quindi lo faccio a 360 gradi, non mi si può accusare di faziosità o di demagogia. Denuncio pubblicamente il fatto che questa assise consiliare non sia riuscita a trovare un accordo fra i Comuni di Tolentino e San Severino. Quello era il presidente del Cosmari, l’altro era il sindaco: perché questa discarica? Se ogni sito uno lo ottimizza, innanzitutto dura di più, costa di meno, si possono fare tante cose in più. Purtroppo, signori, questa è la politica che non riesce, spesso e volentieri, a dare i giusti risultati.


PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Pettinari.


Antonio PETTINARI. Vorrei anzitutto fare una notazione che riguarda un segno di grande civiltà. Mi riferisco alle persone che sono qui attente al nostro dibattito e ci stanno dando una lezione di civiltà per la serietà e la compostezza con cui seguono. Siccome un po’ di esperienza ho acquisito in questa istituzione, devo dire che questa serietà e questa compostezza non l’abbiamo sempre riscontrata in tante altre situazioni. Quindi è una lezione che danno a tutti noi e di questo li ringrazio. Naturalmente sono qui a difendere le loro ragioni, è legittimo ed è assolutamente sacrosanto.

Vorrei anche dare atto al collega Giorgi del comportamento serio e responsabile che ha tenuto durante questi mesi, durante questa vicenda. Una correttezza istituzionale che non lo ha confuso sugli scopi, sugli obiettivi che si prefiggeva di raggiungere.

In tutta la vicenda, come è stato ben ricordato dai colleghi che mi hanno preceduto, ci sono due questioni, una legata al sito di Filottrano e l’altra al sito di Fosso Mabiglia. Il collega Giorgi è contrarissimo, come ha spiegato bene, all’ipotesi di una discarica a Filottrano, ma è anche contrario, quindi difende le ragioni del proprio territorio, della popolazione, ma soprattutto di una comunità e di luoghi che conosce sicuramente meglio di noi, al sito di Cingoli e rimane su quella posizione. Seguendo anche una intelligenza e una opportunità istituzionale e seguendo anche i consigli del gruppo ha cercato — voglio dare atto nei confronti dei colleghi capigruppo, sia di maggioranza che di minoranza di questa volontà — di trovare un punto d’incontro il più alto possibile, nel rispetto delle singole posizioni, legittime, che non devono assolutamente essere strumentalizzate.

Il punto d’incontro è stato questo emendamento che oggi presentiamo e che ci apprestiamo ad approvare, a votare. Naturalmente restano tutte le riserve sulla vicenda generale. Alcune cose sono state ricordate. Non posso non sottolineare, ad esempio, la stranezza istituzionale di un territorio. Parliamo spesso delle funzioni e delle competenze delle Province, della Regione, dello Stato e dei Comuni: non vi pare strano che una vicenda del genere sia ancora agli onori della cronaca, cioè che due Province individuino due siti così vicini, che di fatto vanno a incidere solo su un singolo territorio? E’ strano, non è nemmeno sopportabile. Lo dico non rivolgendo una critica a chissà chi, ma a noi stessi. C’è qualcosa che non funziona, che non ha funzionato nella programmazione e seguita a non funzionare.

Approfitto anche per dire un’altra cosa. In questi anni noi, il mio gruppo in particolare, ma anche gli altri colleghi di minoranza, abbiamo continuamente sollecitato la maggioranza e la Giunta a modificare, studiare, rivisitare l’attendibilità e l’attualità di un programma — parlo del piano dei siti — che è stato approvato dalla Giunta provinciale nel 2001. Si dice che il Cosmari ha individuato, nel seno della sua assemblea che è composta da sindaci, il sito di Cingoli. Non dimentichiamo, altrimenti veramente l’ipocrisia sarebbe eccezionale, che il Cosmari poteva agire — è sempre stato ricordato, in quest’aula — solo all’interno di una programmazione stabilita da altri, cioè dalla Provincia. Stabilita dalla Provincia impropriamente, lo ribadisco oggi e ci sono decine di interventi da parte del sottoscritto di contestazione che quel piano dei siti veniva approvato dalla Giunta e non dal Consiglio. Era programmazione, era scorretto. Feci molte battaglie. Non sarebbe cambiato molto, comunque un piano fatto dall’università ma approvato dalla Giunta provinciale e non dal Consiglio, quindi di fatto espropriando il Consiglio stesso della sua funzione principe, cioè la programmazione. Ma cosa ancora più grave è che dal 2001 quel piano è rimasto lì e si è detto continuamente, costantemente che il Cosmari dovesse individuare un sito su quel piano, che è datato e che comunque è stato approvato dalla Giunta. Quando noi dicevamo che doveva essere il Consiglio provinciale, ma soprattutto la Giunta a farsi carico dell’attualità di quel piano, ciò oggi emerge chiaramente, perché effettivamente il Cosmari non poteva fare altrimenti se non verificare se in quei siti si poteva individuare un sito idoneo, comunque non così tanto inidoneo per sopportare una discarica.

Quindi c’è una responsabilità politico-istituzionale di chi in questi anni non ha voluto fare questa verifica e ha lasciato a un altro soggetto, il Cosmari, di individuare la località in un ambito stretto, datato, il piano dei siti approvato dalla Giunta provinciale nel 2001. Oggi ne scontiamo le conseguenze.

Non voglio assolutamente cercare consenso ma nessuno può contestare l’esattezza, la legittimità di quello che sto affermando.

Qual è la soluzione? La soluzione in questi anni doveva essere cercata, non è stato fatto. Aggiungo per onestà intellettuale, che non è facile ma è evidente che, pur dando atto della difficoltà, a prescindere di chi governa, non sempre ci sono gli onori ma ci sono anche gli oneri. Quindi, cari amici, finché avete la responsabilità bisogna che vi facciate carico — avreste già dovuto farlo — anche di queste questioni.

In due mesi non si risolverà nulla, comunque è sotto gli occhi di tutti l’inadeguatezza del comportamento e delle azioni potate avanti dalla maggioranza e dal suo Esecutivo.


PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Montali.


Massimo MONTALI. Sono concorde con l’apertura dell’intervento da parte del consigliere Pettinari nel ringraziare l’atto di civiltà da parte dei cittadini che sono intervenuti.

Detto questo, credo che spesso sia improprio, da parte della politica, subentrare in argomentazioni tecniche che riguardano la dislocazione dei siti o l’opportunità di un sito piuttosto che un altro. Non voglio entrare nello specifico, perché sulla questione di Fosso Mabiglia ci saranno state persone a livello tecnico più competenti di me e quindi, relativamente alle tecnicità, all’appropriatezza o meno della discarica situata in quel luogo non voglio entrare, anche perché credo che il comitato, giustamente, ha promosso delle azioni legali. Credo che dietro le azioni legali promosse dal comitato, se ci sono dei responsabili che a livello tecnico o politico hanno sbagliato, è giusto che paghino, perché è ora di finirsela con il fare atti, con il far subire ai cittadini delle scelte spesso sbagliate, con l’impunità di tutti. Questo è qualcosa che va stoppato, su cui la politica si deve impegnare. Quindi se i vari ricorsi promossi dai cittadini vedranno delle risposte positive, cioè dar ragione ai comitati stessi rispetto alle loro istanze, è giusto che chi ha fatto degli errori paghi.

Però, detto questo, va anche valutata l’opportunità di ciò che sta accadendo nel territorio maceratese, perché la discarica di Cingoli, oggi non è la prima discarica che va a inficiare il territorio maceratese. Sono state anche altre le scelte che hanno portato cittadini e comitati a lottare e a battersi contro quelli che ritenevano dei disastri ambientali per le loro località. Io ho fatto parte del comitato di Potenza Picena. In località Castelletta di Potenza PIcena si è fatta una durissima battaglia per la discarica, è stato uno scontro che è durato parecchio tempo, si è andati al Tar, si sono fatte delle battaglie, delle lotte, ma alla fine di tutto c’è stata una gestione responsabile del Cosmari e della Provincia rispetto alla discarica. I progetti sono stati portati avanti, sono stati terminati e i sono stati un impegno e un rispetto delle parole dette dal Cosmari, sulla cui amministrazione politica non voglio entrare in merito, e dalla Provincia. Alla fine il comitato, che pure si era battuto contro quella discarica e contro quell’opera, ha dovuto riconoscere la validità del progetto. Ripeto, invito i cittadini, i comitati che lottano contro questa forma di occupazione del territorio, a portare avanti le loro istanze, qualora ce ne siano gli estremi e qualora la legge lo permetta, ma auspico anche che ci sia una serenità nel vagliare l’opera e il rispetto degli impegni di chi fino a oggi ha gestito le discariche nel territorio maceratese, perché se guardiamo il territorio, Potenza Picena ha fatto la sua parte, Morrovalle ha fatto la sua parte, Macerata ha fatto la sua parte, Tolentino sta facendo la sua parte, Cingoli farà la sua parte, ci saranno altri territori che dovranno fare la loro parte, perché la vita produttiva della provincia di Macerata e, speriamo sempre più in calo, la produzione dei rifiuti, purtroppo continueranno. Speriamo che inizi una coscienza critica che ci porti a far diminuire la produzione dei rifiuti e l’abbancamento del tal quale o dei rifiuti in aree naturali.


PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Silenzi.


Giulio SILENZI, Presidente della Giunta. Ci sono cinque minuti per gli interventi, quindi dirò l’essenziale.


PRESIDENTE. Posso derogare fino a 8, come ho fatto con qualcuno.


Giulio SILENZI, Presidente della Giunta. No, molte volte in quest’aula ho splafonato di un secondo e molti consiglierei dell’opposizione, fra cui anche Giorgi, hanno fatto richiamo al regolamento. Vale per tutti, io cerco di attenermici.

Mi riprometto, come Presidente della Provincia, di organizzare un incontro con i cittadini a Cingoli sulla questione della discarica, perché così, almeno, c’è la possibilità di un confronto articolato, di un chiarimento civile, democratico. (fine nastro)

...è stato rieletto poche settimane fa, sulla base di un accordo del centro-destra che era guidato dal consigliere regionale Capponi, che rappresenta il Comune di Treia nel Cosmari, pur non essendone né consigliere né assessore né altro, e da una rappresentanza del Partito democratico, quindi di una parte del centro-sinistra, per arrivare all’accordo di eleggere presidente, vicepresidente, consiglio di amministrazione e ribadire la giustezza della scelta della discarica di Cingoli. Un linguaggio di verità bisognerà pur averlo. Ognun prende la parola e si scarica delle responsabilità. Non mi sembra assolutamente giusto, perché sono stati gli amministratori dei vari orientamenti politici a decidere che Eusebi era presidente in rappresentanza del centro-destra, così come quale vicepresidente si è deciso di eleggere un rappresentante di Tolentino e via discutendo.

Bisogna assumersi la responsabilità delle scelte, altrimenti si rischia di fare dei discorsi che sono di circostanza e di comodo.

Il Cosmari, cioè i sindaci, hanno votato con la sola astensione o voto contrario del sindaco di Cingoli, la localizzazione a Cingoli della discarica. I sindaci del centro-destra e del centro-sinistra, i rappresentanti del Partito democratico, di Alleanza nazionale, di Forza Italia, dell’Udc, i sindaci lì presenti, tutti, o i loro rappresentanti.

La scelta è stata fatta dopo anni di confronto, perché questa graduatoria è vero che è tanti anni che c’è ma è anche vero che il Cosmari, cioè la politica, cioè gli amministratori, dovevano scegliere il sito con un’indicazione da parte del Cosmari stesso al direttore che doveva fare la relazione tecnica, di comparare le modifiche che in questi anni si erano verificate. Cioè, siccome la graduatoria era del 2001 — era una graduatoria, non era una graduatoria, era in ordine ma non si menzionava “graduatoria”, questo lo stabilirà il Tar — il Cosmari ha dato indicazioni al tecnico che doveva formulare una proposta, perché era il Cosmari che doveva farlo, la Provincia doveva individuare i siti idonei. Questo Consiglio provinciale — io non c’ero, molti di noi non c’erano, alcuni c’erano anche a quell’epoca — approvò dei siti idonei. Passati gli anni si disse ai tecnici “comparate, vedete se ci possono essere modificazioni nel corso di quest’anno e sulla base della comparazione scegliete il sito più idoneo”. Il Cosmari, cioè i sindaci, cioè i rappresentanti degli amministratori di tutte le coalizioni e parti politiche hanno scelto Fosso Mabiglia.

Il Comune di Cingoli ha fatto ricorso, adesso siamo in prossimità di una sentenza. Ho già detto al Cosmari che se il Tar darà ragione al Consiglio comunale di Cingoli, mi auguro che il consiglio di amministrazione si dimetta, perché saremmo nella condizione, come diceva il collega Cruciani, della Campania: non abbiamo un sito per i rifiuti speciali, non abbiamo un sito per i rifiuti urbani. Quello dei rifiuti urbani compete al Cosmari perché se competeva alla Provincia la discarica sarebbe già stata attuata dove la Provincia avesse deciso di farla, non necessariamente nel sito individuato dal Cosmari.

Prendo atto dell’impegno, comunico che già da mesi mi sto muovendo con il presidente della Provincia di Ancona affermando un principio di sussidiarietà, perché non ci può essere una soluzione autonoma delle due Province che appesantisca un unico territorio. Su questo non ci sono dubbi, per cui sono contrario, fermamente contrario, e non è la prima volta che lo dico, alla discarica di Filottrano. Bisogna mettere in atto ogni tentativo per rimuovere questa ipotesi programmatoria.

La Regione non ha compiti in questo senso. Sentirò la Regione, che mi risponderà che non ha nessun compito, perché le leggi sono leggi, la politica non può prevaricare le leggi, però sentirò la Regione. Annuncio che a me risulta che la Regione su questa materia non ha compiti, perché c’è l’autonomia, se io Consiglio provinciale di Ancona individuo un sito, quel sito è individuato e la Regione non può intervenire per dire no. Sentirò la Regione e i muoverò. Con la Presidente di Ancona sto elaborando un accordo tra le due Province, che tenga conto di quello che abbiamo detto e che tenga conto anche di alcune disponibilità che avanzava il sindaco di Cingoli, che a me sembrano molto interessanti da perseguire, per comporre tutta questa vicenda.



PRESIDENTE. Abbiamo il testo originario di Giorgi che non è stato ritirato. Il consigliere Giorgi ritiene opportuno che si voti quello oppure possiamo passare alla votazione del testo proposto da tutti i capigruppo?


Giorgio GIORGI. Presidente, direi di votare prima l’emendamento sostitutivo, dopodiché decido se ritirare la mozione o meno.


PRESIDENTE. Credo che non puoi ritirarlo dopo la votazione, perché se la votazione dell’emendamento sostitutivo passa... Il consigliere Lattanzi mi porta in questo momento un testo che è diverso da quello che ho ricevuto all’inizio della seduta. Questo testo è diverso.


Corrado SPERANZA. Presidente, se non vado errato, all’esito della Conferenza dei capigruppo è uscito quel documento, condiviso all’unanimità, sottoscritto anche da Giorgi, che era delegato dal suo capogruppo Pettinari. Aveva ed ha la qualità del deposito affidato a Montesi dell’emendamento ad un unico testo, che è la mozione di Giorgi. Quindi non può essere ritirata, perché l’emendamento poggia sul testo principale che è la mozione di Giorgi. Ha una funzione sostitutiva nelle intenzioni dei sottoscrittori, totalmente ed integralmente sostitutiva. Quindi credo che si debba votare l’emendamento, totalmente sostitutivo del testo originario di Giorgi, dopodiché il Consiglio provinciale sarà chiamato a votare il nuovo testo emendato.


(Entra il consigliere Marcucci

ed esce il consigliere Acquaroli:

presenti n. 24)


PRESIDENTE. Se è emendamento integralmente sostitutivo, una volta votato non si vota nient’altro.

In questo momento mi è stato presentato un testo modificato rispetto a quello che avevo all’inizio della seduta. Devo far votare il subemendamento all’emendamento — così è inteso quest’ultimo documento — oppure tutti siete d’accordo su questa leggera integrazione che si è fatta come correzione del testo già approvato?

Ne do lettura:

«Premesso:

- che il Piano Provinciale per la gestione dei rifiuti, approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 99 del 22.12.2000, in relazione al reperimento delle discariche di appoggio al COSMARI, prevede:

"a) una fase transitoria (inizialmente per il periodo 2001/2004, aggiornato successivamente con ulteriore accordo del 14/12/2005), da affrontare con accordo di programma tra i Comuni di Potenza Picena, Morrovalle, Tolentino, la Provincia di Macerata e il COSMARI, in cui si sarebbero utilizzati i siti già esistenti sui rispettivi territori;

b) una fase a regime con siti da attivare tra quelli ritenuti idonei sulla base dello studio affidato al Dipartimento di Scienze dei Materiali e della Terra dell'Università degli Studi di Ancona (oggi Università Politecnica delle Marche)";

che con Deliberazione di Giunta Provinciale n.345/2001 è stato approvato lo studio affidato all’équipe coordinata dal Prof. Erio Pasqualini del Dipartimento di Scienza dei Materiali e della Terra dell'Università di Ancona, concernente "Individuazione delle aree idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti", il cui risultato finale ha portato all'individuazione di 9 siti idonei ove realizzare discariche di prima categoria nelle località di seguito indicate rispetto al grado di idoneità complessivo:

• San Severino - Località Rocchetta (A);

• San Severino - Località Rocchetta (B);

• Cingoli - Località Colli di Ceresano;

• San Severino - Località Villa Nova;

• Treia - Località Vallonica;

• Cingoli - Località Fosso Mabiglia;

• Cingoli - Località Cervidone;

• Mogliano;

• Camerino.

- che il citato studio, oltre ad essere stato partecipato a tutti i Sindaci, Presidenti delle Comunità Montane ed al Presidente del CO.SMA.RI, è stato altresì sottoposto all'attenzione della Conferenza Provinciale delle Autonomie, la quale nella seduta del 13/9/01 ha approvato a larga maggioranza dei presenti, la localizzazione dei siti prevista dallo stesso studio (25 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astenuti);

- che il C.d.A. del CO.SMA.RI con deliberazione assunta in data 24/05/2008 ha approvato la relazione tecnica della Direzione del COSMARI che ha individuato il sito della futura discarica del COSMARI ubicato in località Fosso Mabiglia del Comune di Cingoli;

- che l’assemblea generale del CO.SMA.RI. con deliberazione n. l2 del 26/05/2008 ha dato mandato al Presidente ed al Consiglio di Amministrazione del COSMARI di procedere, con la massima celerità, a porre in essere tutti gli atti necessari per la progettazione e la realizzazione della prossima discarica di appoggio del COSMARI nel sito del Comune di Cingoli - località Fosso Mabiglia (929 quote favorevoli, 28 contrari - Comune di Cingoli -, O astenuti);

- che la VI Commissione Consiliare si è riunita in data 30/10/2008 per discutere sulle "problematiche ambientali e sociali inerenti l'individuazione del sito della discarica di appoggio al CO.SMA.RI in loc. Fosso Mabiglia di Cingoli".

Va inoltre rilevato che a seguito della programmazione attuata dalla Provincia di Ancona è stato individuato il sito per lo smaltimento di RSU in Comune di Filottrano per le esigenze del territorio provinciale e che il sito in questione risulta a pochi chilometri da quello di fosso Mabiglia in Comune di Cingoli e nelle immediate prossimità di una zona con forte vocazione turistica.

Al riguardo si è tenuto un incontro con la Provincia di Ancona, il Sindaco di Cingoli, il Sindaco di Filottrano, i Consorzi di gestione (COSMARI e Conero Ambiente) al fine di ricercare una soluzione compatibile con le esigenze ambientali e al fine di risolvere le problematiche avanzate dai due comuni interessati, anche con riferimento alla economicità delle scelte effettuate;

Esprime

un giudizio negativo e di forte contrarietà su un sito che va ad incidere in maniera fortemente negativa anche sul nostro territorio provinciale, essendo a 500 m. dalla frazione di S. Faustino di Cingoli e a 2 Km. dal centro di S. Ignazio di Filottrano;

Impegna

il Presidente e la Giunta provinciale a:

- intervenire presso la Provincia di Ancona per valutare l'opportunità della decisione assunta nell'ambito della programmazione della Provincia di Ancona nell'individuazione del sito di Filottrano coinvolgendo anche la Regione per quanto di competenza, valutando come elemento essenziale e di garanzia dei territori la necessità di evitare la contemporanea gestione operativa dei due siti in questione».

Se non vi sono obiezioni, pongo in votazione questo testo.


Antonio PETTINARI. C’è una anomalia, nel senso che c’è un emendamento che di fatto, qualora fosse approvato, sostituirà completamente la mozione. Quindi se non avessimo la possibilità di intervenire adesso per dichiarazione di voto, non lo potremmo fare dopo.


PRESIDENTE. Da regolamento le dichiarazioni di voto non sono ammesse né sull’emendamento né sul testo.


Corrado SPERANZA. Presidente, ma noi votiamo solo adesso, perché se passa l’emendamento non andiamo più a votare la mozione, perché non ha alcun senso.


PRESIDENTE. Tutti coloro che volevano intervenire sono intervenuti, hanno espresso la loro volontà. Nessun inciso regolamentare mi obbliga o mi impone di far fare le dichiarazioni di voto. Non ammetto dichiarazioni di voto, quindi apro la votazione sul documento di cui ho dato lettura.


Antonio PETTINARI. Presidente, chiedo il parere del segretario generale.


PRESIDENTE. Ha la parola il segretario generale.


Piergiuseppe MARIOTTI, Segretario generale. Formalmente non è prevista la dichiarazione di voto sulle mozioni.


Giorgio GIORGI. Però come proponente della mozione io posso intervenire, Presidente.


PRESIDENTE. No, non è prevista replica sulla mozione. Puoi intervenire solo se ritiri la mozione.

Allora, pongo in votazione l’emendamento sostitutivo a firma di tutti i capigruppo, cioè il testo che ho appena letto, con le modifiche apportate in corso di seduta.


Il Consiglio approva all’unanimità


PRESIDENTE. Ha la parola il consigliere Giorgi.


Giorgio GIORGI. Ringrazio il Presidente, ma soprattutto il segretario per avermi permesso di parlare.

Visto che l’emendamento è stato approvato all’unanimità, dichiaro la mia parziale soddisfazione per questo piccolo risultato raggiunto, perché sentir dire il Presidente, dopo otto mesi che ho presentato la mozione, dopo la prima mozione del 2005 dire adesso “farò”, “mi adopererò”, parla con la gente dei Comitati qui presente e neanche mi ascolta, dimostrando peraltro scarsa convinzione nei confronti dell’azione che dovrà intraprendere verso la Regione — perché questo è importante — dico solo che abbiamo raggiunto un primo risultato per il discorso di Filottrano, molto utile per le popolazioni amministrate e per il territorio, ringrazio tutti i capigruppo per il voto espresso, però dico che è mancata la verifica dell’attualità del piano delle discariche approvato con la Giunta provinciale. E’ inutile accusare il Cosmari, l’individuazione dei siti e relativi “gradi di idoneità complessivi” è stato approvato con atto di Giunta provinciale 345 del 2001. Denuncio l’inadeguatezza delle azioni della maggioranza anche rispetto alle normative sopravvenute, in particolare quelle del 2003 e dico che non c’era niente di male, oggi, oltre ad avere fatto questo passo comune — ripeto, vi ringrazio per il documento condiviso — a dire — lo rileggo in modo che rimanga agli atti — il secondo punto della mozione: “attivarsi in via prudenziale, in sede di autotutela amministrativa, per quanto di competenza, ad individuare un sito alternativo a quello di Fosso Mabiglia, al di fuori di quei siti oggetto dell’inattuale studio commissionato all’Università di Ancona nella precedente consiliatura ormai datato dieci anni fa, scegliendo, ai sensi delle vigenti normative, in particolare il decreto 36 del 2003, zone già degradate e compromesse sotto il profilo ambientale e sempre concertando le prossime azioni con tutte le forze sociali, produttive e politiche e condividendo le future scelte con la popolazione e l’Amministrazione comunale interessata”.

Questo Consiglio non avrebbe fatto niente di male, anzi avrebbe fatto bene alla tutela di un’azione legale, legittima, sostanziale e formale dell’Amministrazione ad approvare anche questo secondo punto. Quindi la mia amarezza mi porta comunque ad aver votato a favore dell’emendamento, ma a un’astensione di principio sul documento complessivo, perché manca la tutela di quella parte del territorio che è stata vessata, di Fosso Mabiglia, perché da questo atto quel territorio non verrà tutelato cari colleghi consiglieri, neanche in via prudenziale. Io vi chiedevo solo questo. Basta riflettere su quello che ho detto in questo momento: “attivarsi in via prudenziale per il principio di autotutela amministrativa della P.A.”.

Le decisioni nel merito le prenderanno il Tar Marche e il Consiglio di Stato, però mi rammarica che ci voleva una mia mozione presentata all’inizio dell’estate 2008 per far dire, dopo 8-9 mesi al Presidente Silenzi “farò”, “mi adopererò presso la Provincia di Ancona” quando, ripeto, già nell’autunno 2005 era stata già sollevata in maniera chiara e precisa una mozione solo per il problema della discarica della provincia di Ancona. Rimane comunque il rammarico, grande per il territorio del comune di Cingoli che sarà vessato comunque da una scelta scellerata, che non si può addossare solo al Cosmari perché il piano lo dovevamo modificare noi, diceva giustamente Pettinari, con delibera di Consiglio come Ancona, ma sarebbe bastata anche una delibera di Giunta per modificare l’individuazione dei siti di discarica d’appoggio al COSMARI, perché era inattuale il relativo studio e sono passati oltre dieci anni. Di questo, avrete la responsabilità tutti e per questo motivo non posso votare il documento nel suo complesso a differenza dell’emendamento sostitutivo.


PRESIDENTE. Grazie, Giorgi. Il documento non si vota perché abbiamo votato l’emendamento sostitutivo a firma di tutti, per cui è chiusa la discussione su questo punto all’ordine del giorno.

Postato da Giorgio Leggi tutto Commenti (2) 11:36:31 - 2009-03-25